Quale migliore colonna sonora per l’estate se non un bel disco di hardcore melodico di stampo californiano? Quale miglior gruppo di questa scena se non i Nofx? La recensione potrebbe già finire qui, perché vi ho già detto tutto! L’ultima “fatica” dei Nofx non sarà un segnale di svolta per il gruppo o per la scena ma sicuramente una gradita conferma, che di questo periodo non guasta mai! Quindi ritmiche serrate, stacchi improvvisi, cori a mille e poi qualche piccola novità. Infatti le trombe hanno lasciato il posto alle chitarre acustiche, ma non illudetevi…questo è un disco da pogo sfrenato! Poco più di trenta minuti serratissimi, 18 pezzi che vi faranno zompettare dalla gioia, casa volete di più? Se poi masticate l’inglese (vabbè, l’americano) godrete ancora di più delle bellissime e deliranti liriche dissacranti come al solito, meno rivolte alla politica ma più alla religione(!), per fortuna riportate nel minimalista booklet. Sinceramente non posso dirvi di più, a chi piacciono i Nofx questo disco sarà una benedizione, per gli altri una maledizione: restano ad ogni modo un punto di riferimento per il punk moderno (e non scenderei di più nel dettaglio) e disco dopo disco confermano di essere una spanna, facciamo due, sopra gli altri gruppi dello stesso genere. We’re the brews…
ZM
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