Sarò ripetitivo ma non mi stancherò mai di dirvi che in Italia abbiamo gruppi eccezionali e molto spesso li snobbiamo. Discorso che calza a pennello per i SEBP: la cosa confortante è che il loro primo album è stato ben recepito dal pubblico alternativo e i circuiti televisivi nazionali hanno fatto il resto (anche se ho dovuto penare per poterlo comprare!). Finalmente con l'ultimo disco la distribuzione è capillare, merito anche di Mtv Brandnew che "consiglia" questo disco con il suo simbolino e perchè no di un prezzo più basso dei soliti 20 dolorosi euro. Il nuovo album prosegue il discorso intrapreso con il precedente The Swindler, quindi post rock di radice Fugazi/Karate/Jesus Lizard incline questa volta però anche ad altre impreviste infulenze. In primis sottolinerei quella dei Pearl Jam, o meglio del cantante Eddie Vedder, nei pezzi più lenti e riflessivi: sinceramente non me lo sarei aspettato, ma il risultato è comunque ottimo! Da brividi invece l'interpretazione alla Tom Waits del pezzo più oscuro dell'album che comunque si conclude con una deflagrazione elettrica degna degli Smashing Pumpkins più rumorosi e darkeggianti. Non pensate però che Small Rooms sia un disco lento, è anzi molto movimentato e scommetto che il pogo dal vivo la farà da padrone! A voler trovare un difetto segnalerei la canzone che apre il disco, non voglio dire che sia brutta, ma posta in apertura non tira abbastanza all'ascolto...messa in scaletta verso metà disco avrebbe sicuramente fatto una miglior figura. Ma questi sono dettagli irrilevanti, i nostri amici emozionali mantovani non sbagliano il colpo e anzi alzano il tiro e colpiscono alla grande! Ora manca solo da vederli dal vivo e magari scalare le charts di qualche college-radio americana...perchè no?
ZM
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